Evolvetevi! Siate transitivi!

Un uso non comune (mi pare) di un verbo in continua evoluzione: evolvere.

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Più di trent’anni fa ho fatto il redattore di una (bella) grammatica scolastica della grande linguista e storica della lingua Maria Luisa Altieri Biagi. Mi aveva colpito il suo uso intransitivo del verbo evolvere: “la lingua evolve nel tempo”. Vocabolari (di allora) alla mano, le avevo proposto la correzione “la lingua si evolve nel tempo”, ma lei non l’aveva accettata. Era in anticipo sui tempi, perché quell’uso si è imposto (secondo me per influenza dell’inglese) ed è stato accolto dai vocabolari.

Oggi però leggo in un articolo di “Repubblica” online:

“E’ una cotoletta alla milanese rigorosamente con carne di vitello – ha spiegato Perbellini -, ma cotta e cruda”. “Questa idea – ha aggiunto – è nata dall’apertura del nostro locale di Milano. L’esigenza di evolvere una ricetta della tradizione milanese si è sviluppata da un’idea di Gualtiero Marchesi che l’aveva già evoluta per presentarla a cubo e leggermente rosa”.

Ora, lo so che i vocabolari riportano l’uso transitivo di evolvere, considerato però raro, non comune, letterario, e nel significato di “svolgere”, “sviluppare”. Il Grande dizionario della lingua italiana (il Battaglia) riporta per esempio un esempio di Svevo e uno di Palazzeschi:

Svevo, 3-598: Le poche idee che gli si movevano nella grossa testa erano svolte da lui con tanta chiarezza, sviscerate con tale assiduità, applicate evolvendole ai tanti nuovi affari di ogni giorno, da divenire sue parti, sue membra, suo carattere.

Palazzeschi, 3-20: Dagli attori d’allora aveva altresì imparato a modular la voce aurea evolvendola come un nastro policromo nell’aria; ora parendo il leone che rugge o il lupo che urla, l’agnello che geme, l’uccellino che gorgheggia o pia.

 

Qui però per lo chef  evolvere significa “far evolvere”.

Non do un giudizio su quest’uso: segnalo quella che per me è una novità. Quanto alla cotoletta per metà cruda, anche qui rinuncio alle rampogne preventive: se la assaggerò cercherò di sgombrare il palato dai pregiudizi.

 

 

PS: Io sono un lettore compulsivo dei commenti sul sito della “Gazzetta dello Sport”. Una volta, forse a proposito di un calciatore che aveva criticato i compagni, un lettore, sdegnato, aveva commentato: “È un comportamento inaccettabile. Su queste cose sono intransitivo”. Evidentemente il verbo evolvere non vuole essere sempre così intransitivo.

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