Quiz di scrittura: 1. Soggetti poco raccomandabili

Il primo di una serie di cinque piccoli quiz, scritti per www.ilLibraio.it e tratti dal mio libro Come si fa il tema (Feltrinelli): problemi comuni che dobbiamo risolvere quando scriviamo, soprattutto se abbiamo davanti il foglio protocollo della prova scritta di italiano alla maturità.

 

 

Che soggetto inserireste al posto dei puntini?

Nel 1997, a sorpresa, il premio Nobel per la letteratura fu assegnato a Dario Fo. ……… era celebre in tutto il mondo per la sua attività di autore e attore teatrale.

1) Egli

2) Esso

3) Lui

4) Questo

5) Questi

6) Quest’ultimo

7) Lo stesso

8) L’uomo

9) Fo

 

 

ripetizioni pronomi egli ella tema in classe maturità

 

Il tema in classe è un tipo particolare di scrittura, che potremmo definire “artificiale”: è una scrittura scolastica con regole proprie. Però la lingua di un buon tema (così come quella delle altre prove scritte della maturità: il saggio breve, l’articolo di giornale, un brano di analisi del testo) deve rispondere agli stessi criteri che rendono efficace la scrittura argomentativa in generale (quella di tipo saggistico-giornalistico). E se i problemi linguistici che si incontrano durante la stesura di un tema non sono diversi da quelli tipici di altri testi che richiedono un registro formale, anche le soluzioni devono essere le stesse.

Come avete visto, il primo quiz di questa serie riguarda il problema dei pronomi soggetto di terza persona, o in generale le forme che servono a sostituire un nome.

Per trovare la risposta esatta (o meglio: la soluzione migliore) esaminiamo e valutiamo le possibilità offerte dal nostro quiz.

 

1) Egli

In italiano, i pronomi personali soggetto di terza persona non godono oggi di buona salute. Egli di fatto non si usa più nel parlato e nemmeno in molti testi scritti (per esempio nei romanzi, nelle traduzioni dei romanzi stranieri, in gran parte degli articoli di giornale). Resiste, a stento, in qualche testo saggistico di registro alto. Ma se il soggetto qui fosse stato femminile (se il testo fosse stato, per esempio, su Rita Levi Montalcini), il corrispettivo ella non si potrebbe usare mai, in nessun caso. Insomma, nell’italiano di oggi egli non sta per niente bene, mentre ella è proprio morto e sepolto. Dunque:

No

 

2) Esso

Si usa (userebbe: vale il discorso di prima) per cose o animali di genere maschile. Non può essere usato per sostituire un nome di persona.

No

 

3) Lui

Oggi sostituisce a pieno titolo egli nel parlato e in molti testi scritti (per esempio nella narrativa e in molti articoli di giornale). Lo stesso vale per lei rispetto a ella. Ma in uno scritto formale come il tema (o come le altre prove della maturità), lui può suonare stonato, soprattutto se l’argomento riguarda la storia, la letteratura e così via (in un tema o in un articolo di attualità, sulla vita quotidiana ecc. invece potrebbe funzionare).

Qui, no

 

4) Questo

In alcuni casi, il dimostrativo questo può sostituire il pronome egli. Non qui, dove risulta ingombrante.

No

 

5) Questi

È un pronome molto formale, dunque adatto a un registro molto elevato. Qui (e nella stragrande maggioranza dei casi) suona innaturale.

No

 

6) Quest’ultimo

Si potrebbe usare, con molta attenzione, se nella frase precedente si parlasse di almeno due persone, per indicare l’ultima citata. Qui invece il soggetto è uno solo, e quest’ultimo risulterebbe goffo e ingombrante.

Qui, no

 

7) Lo stesso

È un sostituente che, per ragioni misteriose, piace ai ragazzi (o forse ai loro insegnanti). Ma usare lo stesso per evitare una ripetizione è una goffaggine.

Assolutamente no

 

8) L’uomo

È una goffaggine ancora peggiore (ne parlo qui). Si può usare l’uomo per indicare qualcuno che non ha nome, non è identificabile o, anche, un cattivo soggetto, il protagonista di un fatto di cronaca nera. Di sicuro non a proposito di un personaggio illustre o comunque noto e nominato (se non per scopi ironici o scherzosi, ma non è il nostro caso).

Assolutamente no

 

9) Fo

Cioè la ripetizione del soggetto. È, tra le nove indicate, la soluzione di gran lunga preferibile (tanto più che si tratta di un cognome così breve…).

 

Poi, naturalmente, c’è un’altra possibilità, ancora migliore.

 

10) Fondere le due frasi

Nel 1997, a sorpresa, il premio Nobel per la letteratura fu assegnato a Dario Fo, celebre in tutto il mondo per la sua attività di autore e attore teatrale.

 


 

Questo articolo è stato pubblicato su IL LIBRAIO venerdì 5 maggio 2017. L’esempio è tratto dal mio libro Come si fa il tema. Con una sezione sulla prova scritta di italiano alla maturità, Feltrinelli 2017.

 

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