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Perché sul web si parla tanto di grammatica

Qualche battuta sul nostro morboso interesse per le regole e gli errori della grammatica in un articolo che ho scritto per www.illibraio.it.

 

 

Se state leggendo queste parole, siete la dimostrazione della premessa: che la grammatica attira clic (magari non come i gattini, magari non come le celebrity, ma fa la sua marcia figura). Qui proverò a fare un elenco delle ragioni per cui siamo morbosamente interessati alla grammatica (e agli errori di grammatica).

 

1 – Si scrive molto di più. Una volta, un adulto sgrammaticato gli errori li faceva a voce, a beneficio dei pochi che lo ascoltavano. Al massimo, poteva spingersi fino a storpiare i nomi delle verdure sui cartellini al mercato (per anni mi sono chiesto come si chiamassero davvero quegli strani cipollotti: lampaccioni, l’ampascione?). Adesso tutti passiamo il tempo a scrivere, e (come sa anche chi non conosce il latino) verba volant, scripta manent. Dunque si possono fotografare, salvare, condividere. E questo ci porta al punto 2.

 

2 – Gli strafalcioni fanno ridere. Lo dimostra il successo di gallery di insegne, cartelli, schermate di chat piene di errori di ortografia, grammatica, sintassi (non posso non ricordare qui un fantastico cartellino nel banco di un supermercato, QULATELLO, fatto con le lettere di plastica per comporre le parole; magari avevano semplicemente finito le C). E la risata è consolatoria: così in basso non sprofonderò mai, ci diciamo. Ma poi ci assale un dubbio: e se capitasse anche a me, magari in una mail di lavoro? Urge trovare punti di riferimento. E dove li trovo? In rete. Passiamo al punto 3.

 

3 – Il mondo è pieno di gente pigra. Un bambino torna a casa con i compiti di analisi logica e chiede aiuto alla mamma. La quale che fa? Invita il pargolo a sbrigarsela da solo? Apre il vocabolario? Consulta la grammatica del figlio? No: scrive sul gruppo WhatsApp dei genitori della classe, o su Facebook, o chiede in rete. E qui arriviamo al punto 4.

 

4 – Il mondo è pieno di gente vogliosa di aiutare. E di dare pareri argomentati, e in generale di discutere di grammatica. Io per esempio faccio parte di un gruppo su Facebook, La lingua batte (legato alla trasmissione domenicale di Radio3), che in questo momento ha 23.177 membri, pronti a segnalare errori, a riflettere sull’evoluzione e sullo stato della lingua e a fornire risposte ai dubbi linguistici e grammaticali. Ma cosa succede se i pareri sono opposti? Passiamo al punto 5.

 

5 – Il mondo è pieno di gente che vuole litigare. E la grammatica è uno splendido pretesto. Non solo perché l’italiano è una foresta piena di dubbi e certe questioni sono oggettivamente spinose. Ma anche perché alcuni tendono a considerare errore o intollerabile caduta di stile tutto ciò che non è di loro gusto; mentre altri, al contrario, considerano tutte le regole una questione di gusti.

 

Tommaseo Bellini

 

Quale che sia la ragione, la grammatica è comunque popolare in rete. Così anch’io ho deciso di cavalcare la tigre con il mio blog Grammaland. Qual è (senza apostrofo) il mio scopo? La voglia di litigare non c’entra (con l’apostrofo). C’entra il desiderio di fornire delle risposte, o magari di insegnare ai lettori (grandi e piccini) a usare il vocabolario per trovarsele da soli, le risposte. O di far capire che la cosa importante, anche nelle questioni di lingua, è farsi delle domande.

 

PS: il nome corretto della Leopoldia comosa è lampascione (o lampagione).

 


 

La voce GRAMMATICHERIA proviene dal dizionario Tommaseo-Bellini, completamente consultabile online qui.

3 Commenti
  • Stefania Zitella
    Rispondi

    Ma come si fa a non desiderare pubblicamente di ringraziarti per la leggerezza e per lo spirito così delicato con cui affronti questioni che in altre sedi (spesso purtroppo a scuola!!!) risultano così noiose?
    Anche io, che insegno nella scuola primaria, a volte con le regole ortografiche divento antipatica perfino a me stessa… se non fosse per i bambini che mi rincuorano (dato che glielo confesso apertamente!).
    Ti ringrazio, Massimo, perché sei un esempio… e anche perché nel chiudere il tuo scritto mi hai infuso un pochino di orgoglio… i miei alunni mi sono testimoni: dico loro da sempre che il vocabolario è un grande amico! E tante lodi ai miei cuccioli che lo consultano con la stessa destrezza con cui scartano una merendina!
    Ottimo bambini e GRANDE MASSIMO!!!!!!
    Questo blog è un vero tesoro e te lo dico senza captatio benevolentiae, perché so che con te non è affatto necessario!

    2 giugno 2016 at 11:47
  • cinzia valenti
    Rispondi

    Ho scoperto da poco il suo blog e desidero ringraziarla perché spiega chiaramente e in modo divertente regole imprescindibili di grammatica e di sintassi. Io non ho potuto frequentare un liceo ma amo molto leggere e spesso mi capita di avere dei dubbi su ciò che è corretto o meno. Non mi fido molto del web perché si trova di tutto ma anche consultare un vocabolario può non essere sempre affidabile. Allora, come devo fare per essere sicura di non sbagliare?

    26 agosto 2017 at 15:57

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